Forma e struttura

Consistenza e destino della  futura configurazione solida
La sintesi di ogni pensiero estetico e percettivo si esprime da sempre, nel campo concreto del linguaggio oggettuale,  nei volumi e nelle sagome che imprimono caratteristica , codice e messaggio, all’interno della  molteplice realtà  del mondo visibile.
 Possiamo così ancora considerare la forma come sintassi e come linguaggio degli elementi plastici e figurativi che compongono l’immagine delle civiltà storiche e contemporanee, accogliendo nel nostro moderno sentire sia l’aspetto psicologico che oggi persiste nella corrente deduzione dei suoi messaggi, sia l’aspetto emblematico e contenutistico che a torto si ritiene appannaggio esclusivo della tradizione e della memoria classica d’occidente.
In quest’ambito l’idea di forma simbolica riesce ancora a contenere la costruzione logica e la carica emotiva delle moderne discipline afferenti alle Arti visive, dall’Architettura, alla Paesaggistica, dalla Grafica alle altre espressioni sintetiche del pensiero, che possono efficacemente definire ruoli e caratteristiche delle civiltà epocali della storia umana: le forme dei caratteri e delle scritture, le forme pittorico-plastiche, le forme decorative e dell’arredo, nonché le stesse forme della moda e della tendenza estetica di costume, appaiono infatti oggi più che mai onuste dei simboli che vogliono esprimere modelli d’interpretazione e di orientamento all’interno del nostro scenario contemporaneo.

Nella corrente attualità, se  è lecito associare alla buona forma la moderna concezione della sua “macro-struttura” architettonica, urbanistica e ambientale, può sussistere il ruolo strategico-figurativo che fra Natura e Artificio, Geometria e nuova Biologia, assegna l’aspetto delle nuove quinte sceniche  all’estetica delle grandi macchine tecnologiche ed organiche che occuperanno, crediamo inevitabilmente, lo spazio e il destino del nostro imminente futuro estetico e culturale.

Forma e struttura – Riccardo Cecchini