Lucenti Molecole di Colore: BISAZZA-MOSAICO

Lucenti Molecole di Colore: BISAZZA·MOSAICO

Il mosaico come trama di un rinnovato patrimonio estetico e culturale.

Risale al 1956 l’anno in cui Piero Bisazza decide di industrializzare il mosaico vitreo, donando nuova luce allo splendore di quest’arte antica attraverso un linguaggio contemporaneo applicato alle grandi superfici dell’architettura moderna.

Bisazza wears Emilio Pucci

Bisazza wears Emilio Pucci.

Se è vero, come è vero, che la stessa famiglia Bisazza si nutre da sempre di un interesse spiccato relativo al mondo dell’arte, del design e dell’architettura, questa peculiarità è percepita anche da parte degli interlocutori italiani ed esteri, a cui l’Azienda stessa si rivolge seguendo le tematiche vive della cultura classica e contemporanea.

Il senso estetico e puntuale della bellezza è ciò che Bisazza intende infatti trasferire nei prodotti destinati al vasto mercato, inducendo lo stesso brand, oggi leader mondiale nella produzione del mosaico in vetro, a rendersi riconoscibile nello scenario nazionale e internazionale nel suo elemento distintivo, in cui è sempre l’originalità a rappresentare “la stella polare” di ogni ricerca e di ogni nuova proposta.

La tecnica del mosaico, se pur oggi coadiuvata dall’utilizzo della grafica computerizzata, richiede grande attenzione, manualità, cura e concentrazione operativa: ancora oggi si può osservare come i mosaicisti siano veri artisti che operano fra tradizione e innovazione, per la realizzazione, ad esempio, dell’“opus” romano, donando continuità al patrimonio culturale che in questo ambito perviene ai giorni nostri.

BISAZZA wears EMILIO PUCCI VIVARA

BISAZZA wears EMILIO PUCCI VIVARA.

Ogni applicazione riguardo alle possibili miscele tonali e alla combinazione originale dei colori, nasce così, anche oggi, dalla primigenia sensibilità dell’uomo “artefice” e dal suo stesso ed autentico patrimonio culturale e progettuale spendibile nel mondo della “forma del colore”. Il mosaico di Bisazza non si risolve dunque esclusivamente nella mimesi delmosaico romano o bizantino, perché la sua produzione esprime i toni e le cromie del mondo contemporaneo che si vogliono associare agli spazi interni della modernità, avvicinandosi in tal modo, come rinnovata disciplina, all’interesse delle giovani generazioni. Bisazza, concretamente presente nell’ambito dei grandi eventi dedicati al design, è dunque promotore di un importante settore culturale, oggi di nicchia: in nome di questo specifico aspetto, afferma la propria presenza commerciale all’interno di circa cento paesi del mondo, alimentando giorno per giorno un lavoro che si consolida nel tempo.

In particolare, la comprovata sinergia, instaurata negli anni più recenti con i maggiori progettisti dell’immagine, porta l’Azienda all’evoluzione delle tecniche di lavorazione e posa in opera delle stesse tessere, permettendo contestualmente un ampliamento della produzione seriale, accanto allo sviluppo della ricerca finalizzata all’estensione delle gamme cromatiche disponibili e alla semplificazione delle tecniche applicative che qualificano l’impiego di questo suggestivo linguaggio della decorazione; tali innovazioni conferiscono a Bisazza una grande diffusione mediatica nel panorama dell’offerta musiva a livello internazionale.

Fra le più importanti testimonianze di progettazione e di promozione aziendale storicamente acquisite, emerge il lavoro di Alessandro Mendini, che negli anni novanta assume il ruolo di Direttore Artistico all’interno dell’Azienda per la realizzazione della Torre del Paradiso di Hiroshima e, con pari rilevanza, per l’esecuzione dei molteplici arredamenti, mosaici e macro-sculture, che variamente si ispirano a questo Maestro internazionale dell’architettura e del design; di pari rilevanza si qualifica l’incontro con il designer Fabio Novembre, che reinterpreta l’opera della decorazione musiva attraverso la mimesi di un tessuto, costruito e reso come una pelle che si sviluppa, attraverso l’utilizzo delle cromie e delle scale tonali, nell’enfatizzazione dei volumi tridimensionali che animano le piccole e le grandi superfici dei supporti.

BISAZZA wears EMILIO PUCCI VIVARA

BISAZZA wears EMILIO PUCCI VIVARA

Inoltre, all’interno della recente collezione “Bisazza wears Emilio Pucci” sono state realizzate meravigliose opere musive con tessere tagliate su misura, a mano, grazie alla maestria dei moderni mosaicisti, che hanno composto con gusto e precisione, generando variegate “pennellate” di tessere vitree, le riproduzioni delle famose stampe firmate da Emilio Pucci.

Di qui è possibile scoprire le nuove frontiere dell’arte musiva contemporanea, che ha conseguito oggi, come noto, un’evoluzione spettacolare per ciò che riguarda la forma delle tessere, la modalità della loro composizione, il grado della loro finitura, il taglio, la lucentezza e la loro stessa trasparenza, realizzando la maggiore espressione di quest’arte al di fuori di quelli che sono stati per lungo tempo i luoghi esclusivi deputati alla sua applicazione e oncedendo il ritorno all’uso esteso di un mosaico nuovo che viene ad essere così, in ogni occasione, parte integrante del carattere distintivo e percettivo degli ambienti colorati che oggi abitiamo.

Elena Cecchini

 

 B I S A Z Z A · W E A R S · P U C C I

Collezione Bisazza wears Pucci, decoro Fontana e sue trasposizioni su tessuto, stampa e mosaico.

Collezione Bisazza wears Pucci, decoro Fontana e sue trasposizioni su tessuto, stampa e mosaico.

In occasione del Fuorisalone 2014, BISAZZA ha presentato, all’interno del proprio showroom di via Senato 2 a Milano, una nuova collezione di pattern in mosaico, nata dall’interpretazione delle storiche stampe della maison EMILIO PUCCI.
Un incontro tra due brand che, attraverso accostamenti sofisticati, audaci ed eleganti, hanno fatto del colore il loro punto di forza e riconoscibilità a livello internazionale. Un percorso alla scoperta di una creatività unica e incomparabile che, raffigurata in mosaico, rivela quell’eccellenza e maestria che da sempre contraddistingue entrambe le realtà.
Declinati in mosaico e presentati in ampie proporzioni, alcuni particolari delle famose stampe firmate dal marchese Emilio Pucci si trasformano, in questo nuovo contesto, in vere e proprie “gigantografie” di fantasie colorate, nuove proposte decorative dallo stile raffinato, pensate per gli interni di tendenza.

 

 F O N D A Z I O N E · B I S A Z Z A

Fondazione Bisazza

In alto a sinistra: Fondazione Bisazza – Fabio Novembre, Godot, 2003. Photo: Lorenzo Ceretta. In basso a sinistra: Fondazione Bisazza – Jaime Hayon, Pixel Ballet, 2007. Photo: Alberto Ferrero. A destra: Fondazione Bisazza – Alessandro Mendini, Poltrona di Proust Monumentale, 2005. Photo: Alberto Ferrero.

Il progetto della Fondazione – organizzazione privata non profit e aperta al pubblico – nasce dall’attenzione e sensibilità verso la cultura del design e dell’architettura che da sempre animano Bisazza.
La Fondazione Bisazza nasce con una duplice vocazione: è uno spazio espositivo per raccogliere opere e installazioni di designer e architetti contemporanei che, nel corso degli ultimi vent’anni, hanno immaginato inedite applicazioni del mosaico; si propone inoltre come soggetto culturale in costante interazione con prestigiose istituzioni internazionali al fine di ospitare mostre itineranti e progetti di design e architettura, non legati necessariamente al mosaico.